Dopo aver passato assemblee su assemblee a parlare di disgregazione del tessuto sociale cittadino, atomizzazione della società, abbandono degli spazi pubblici e di quanto la noia e la solitudine attanagli la vita di tutti coloro che vivono (a) Firenze, uno dei nostri viene folgorato da un' idea.
Il campo di piazza D' Azeglio, dove molti di noi hanno passato l' adolescenza a tirare calci ad un pallone, si trova in uno stato pietoso. La Firenze "città dei servizi" funziona solo nella Firenze "città del turismo", le zone escluse dal panorama da cartolina vengono costantemente abbandonate.
Ecco un luogo dove è possibile un intervento concreto! Invece di lamentarsi per l'incuria da parte delle istituzioni competenti, armarsi di rastrelli e buona volontà. Autogestire le piazze e prendersi cura degli spazi pubblici in prima persona senza delegare nessuna istituzione.
In un piovoso pomeriggio di Maggio ristrutturiamo il campo, grazie anche al contributo della cittadinanza (un sacco di bambini soprattutto). Dopo una settimana, in una Domenica di sole, ha luogo il 1° Torneo di Piazza D'Azeglio, al quale si accompagna una splendida giornata di piazza costruita insieme a musicisti, migranti, associazioni, collettivi politici e a tanta altra gente che ha preferito stare lì piuttosto che spallarsi a cercare nuovi amichetti su feisbuk.
Li ringraziamo ancora tutti.
Una gran bella giornata e soprattutto una testimonianza, per quanto piccola, di cosa intendiamo per autogestione del territorio.
VOLANTINI E COMUNICATI:
D'Azeglio e la città morta Il campetto abbandonato La ristrutturazione del campo
Etichette: antirazzismo, calcio, centro, firenze, iniziative, politica, socialità
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