La ristrutturazione del campo

Siamo il collettivo ZTL (Zona Temporaneamente Libera), composto prevalentemente da studenti universitari. Insieme ai vicini studenti del Liceo Michelangelo abbiamo deciso di riappropriarci di uno spazio sociale latitante, desertificato dai regolamenti del buon senso comune e municipale, bisognoso di essere abitato da passioni nuove e fresche: il campetto di calcio di Piazza D'Azeglio. Armati di zappe, picconi, pale, vanghe, rastrelli e motozzappa, venerdì 16 maggio ci siamo risolti a sistemare l'unico campo da calcio libero e gratuito di qua d'Arno ormai disastrato e pericoloso. Eccoci quindi sospinti all'azzardo: abitare una piazza del centro irrompendo con il nostro bisogno di socialità. Alcuni issano nuove reti del perimetro del campino a sostituzione delle vecchie piegate e forate, una squadra di 5 crea le buche per la porta mancante che viene fissata con cemento, un gruppo di 20 rimuove i grossi sassi sporgenti sul terreno e li dispone a diga ai lati del campo ormai solcato dalle acque piovan-fluviali, altri ripianano le copiose buche e i fossati sul suolo, altri fissano bancali con fili di ferro per impedire l'accesso dei cani all'area di gioco. Nello stesso tempo, alcuni di noi girano per la piazza raccogliendo firme di consenso all'iniziativa (500 in 5 ore!) e informano sulla prossima: un torneo di calcio ed una festa domenica 25 maggio nella stessa piazza dalle 9 della mattina a dopo il calar del sole.
A lavori avviati la piazza ci porge una piacevole sorpresa. In poco tempo schiere di bambini si accodano ai "lavoratori", chiedono di partecipare, di poter dare il loro contributo alla ristrutturazione del campino. Non possiamo non gradire il loro apporto. Dividiamo gli strumenti del lavoro con i fruitori spontanei della piazza: per una volta i bambini lavorano "da grandi" con grandi. Anche i genitori partecipano della festa, del lavoro. Anziane signore si congratulano con i presenti e ci informano che la fontana della piazza è guasta da giorni. L'irruzione di una moltitudine sospinta da desideri ha prodotto un incontro trasversale e orizzontale tra diverse e ,apparentemente lontane, generazioni. Sorretti dall'entusiasmo della partecipazione abbiamo verificato il limite, lo spazio vacante della separazione tra cittadinanza e amministrazione. Non finisce qui...colmeremo il vuoto: ecco i nostri corpi!

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